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La scelta dell’abito per me rimane sempre un momento intimo tra voi e le vostre persone care.

Ne avevo parlato già tempo fa in questo articolo e credo fermamente che il momento di scelta debba essere una scoperta. Pensiamo sempre di conoscerci ma non è così. Sappiamo sempre ciò che vogliamo dalla vita e ciò che ci piace ma poi nel 90% dei casi scopriamo che un abito ci fa dubitare di tutte le nostre certezze.

Siamo entrate cercando la principessa presente in noi e usciamo sirene. Ma come?

E tutto questo ci scatena un sentimento, talvolta può essere gioia o euforia oppure lacrime (quelle belle), ma non è detto si deve sempre piangere, le lacrime non sono da tutti.

Torniamo a noi. Il 16 febbraio per me è una data da ricordare perché “ho scelto il mio abito” a Detto Fatto, il programma su RAI 2 diretto da Bianca Guaccero. La data è capitata dalla sorte, ma è esattamente a 5 mesi dal mio grande SI.

Ovviamente in TV non ci sono finita per caso.

Avevo presentato una candidatura a Rai casting nel 2017 e poi ho affrontato un provino ufficiale a dicembre 2021. Nel 2017 volevo andare in tv per fare un’esperienza, per scoprire cosa si nasconde dietro alle telecamere e perché ogni volta che guardo programmi che trattano temi di matrimonio e d’amore mi scende sempre la lacrima (come se tutto fosse reale).

Nel 2021 quando ricevetti la chiamata pensai che non era più finzione la mia ma realtà. Il matrimonio si fa per amore e ho un pretesto reale per andare in televisione.

Così, dopo un provino iniziale, in un giorno lavorativo qualunque, nella pausa caffè con la mia collega del cuore Laura mi arrivò la fatidica chiamata.

E da lì è iniziata l’avventura, raccontando alla manager da loro assegnatami, tutta la mia vita. Lei è diventata “un’amica”, dovevo raccontare più cose possibili.

Iniziò così un viaggio all’insegna dei preparativi, mi fu assegnata una stilista professionista Pinella Passaro, che aveva l’obiettivo di realizzare un abito perfetto per me e tra un metro da sarta, numeri e foto di abiti da sogno è arrivata alla conclusione di trasportare in puntata sei abiti adatti alla mia figura e allo stile del matrimonio.

Avevo l’obbligo di portare con me una persona, non una scelta a caso ma qualcuno che mi voglia bene e che mi conosca. Ho pensato subito che colei che era presente alla telefonata euforica della redazione poteva essere la mia complice perfetta.

Era il 16 febbraio. Ore 4.30, suona la sveglia e il sogno ha inizio.

Ore 9.00 l’arrivo nella city: Milano. Per me è sempre stata la città dei sogni, delle opportunità ma soprattutto della moda.

Ore 9.15 l’attesa. Davanti agli studi Rai, l’emozione di scoprire un nuovo mondo e la gioia di prendere tutto come un “lunapark”. Entriamo e tutto sembra magico.

Nei corridoi si vedono camerini con nomi di VIP e ad un certo punto appare il nostro nome in un camerino tutto per noi. Posso dirvi che la sensazione è incredibile.

Ore 9.30 l’incontro con Pinella e la scoperta degli abiti che fino ad allora erano per me un segreto. Rispetto ad un Atelier avevo solo 6 possibilità e tra quelle doveva esserci una scelta.

Non ho avuto il minimo dubbio e tra quelli predisposti ho subito puntato il dito su un abito, bellissimo. Ma non vi dico quale.

Ora vi svelo il grande segreto: l’abito non sarà quello del matrimonio. E’ stata un esperienza meravigliosa, un emozione e una scoperta ma è solo una vetrina. L’abito non viene omaggiato ed è solo un défilé come in un normalissimo Atelier.

Svelato il segreto, vi dico che su suggerimento di Pinella mi è stato detto “scegli l’abito che normalmente non sceglieresti, per osare, per vederti diversa e deviare i conoscenti dalla vera sorpresa del giorno magico”.

E così ho scelto un abito particolare, semplice ma raffinato… e chi poteva immaginare che si sarebbe smontato tutto?

Che poi la sensazione più bella che ho avuto provandolo è stata quella di pensare alle mie nonne. Uno stile vintage ma RImodernizzato con il dettaglio meraviglioso della schiena.

Era lui. Punto.

Ore 10.00 Prove generali per la diretta del pomeriggio, abbiamo scoperto lo studio. Tutto ciò che in tv sembra enorme è solo un effetto visivo. Abbiamo visto tante telecamere, luci, ma alla fine senza il pubblico sembra il salotto di casa. Un posticino accogliente dove ti accorgi che tante persone lavorano per te, per tutti, per la creazione di un programma.

Ore 12.00 pranzo offerto nella mensa Rai e poi? Via ai preparativi.

Chiuse in camerino il tempo è volato: trucco, parrucco, piastre, pennelli e tante tantissime foto sorridenti finché quella sveglia impostata alle ore 15.30 non suonava per ricordarci di andare verso la scena.

Ve l’ho detto che era in diretta? Si è questo è vero, se dici una cavolata va in tv. Fine.

Ore 16.00 si inizia! … ah no… un programma di politica precedente a noi non si ferma e rischiamo di tonare a casa senza fare la puntata. Il rischio della diretta è anche questo. Il nostro spazio doveva essere di mezz’ora 16/16.30 ma il tempo scorreva, le cose da raccontare erano tante e la paura di tornare a casa con un pugno di sassi si faceva sentire.

Arriva la comunicazione che alle 16.20 finalmente si inizia, ma il copione provato la mattina si deve ridurre drasticamente da mezz’ora a 10 minuti, tanto da tagliare tutte le parti belle di dialogo che dovevo raccontare.

Ad un certo punto viene annunciata l’entrata in studio. Lì inizi a sudare, a tremare, l’ansia (positiva) sale, ma poi attraversata quella porta d’entrata passa tutto e ti senti subito a casa. Di certo non realizzi che sei vista da tutta Italia ma ti godi la situazione.

Arriva il momento della sfilata e tutti gli abiti sembrano magici, poi la scelta.

Lancio della pubblicità, le corse dietro le quinte, la trasformazione. Neanche il tempo di pensare a cosa sta succedendo che sei pronta. Lì, dietro le quinte per vederti SPOSA.

E così ti vivi le emozioni che ti circondano.

Calano le luci e finisce la magia, alla fine scopri che era tutto surreale. Un po’ vero, un po’ finto.

La vera realtà è che il vestito si trova negli Atelier o creato dalle sarte di paese, si noleggia o si dona di madre in figlia. Ma nulla nella vita ti viene regalato se non i sorrisi. Quest’ultimi sono gratis e se riusciamo a sorprenderci con le piccole cose possiamo andare ovunque, senza pretese e senza rimpianti.

Il matrimonio è una cosa seria, non un film. I film fanno sognare ma i sogni sono polvere che si dissolve.

“Pochi vedono come siamo, ma tutti vedono quello che fingiamo di essere.”

-NICCOLÒ MACHIAVELLI

ma voi un’esperienza così la fareste?

Ditemi la vostra.

Un bacio.

Vale

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